Le Costellazioni Familiari Original Hellinger
Un metodo e una filosofia per la risoluzione dei problemi
Le Costellazioni Familiari sono uno strumento terapeutico al servizio della Vita, che fa leva sulla capacità di auto-guarigione propria di ogni sistema vivente e cosciente che con forza spinge per manifestarsi.
Uno dei fondamentali e più significativi contributi di Bert Hellinger in questo ambito è la sua Teoria degli Ordini dell’Amore. Con un approccio di tipo fenomenologico1, egli ha sistematizzato le sue osservazioni e compreso che l’armonioso fluire dell’amore che sta alla base di una vita sana, appagante e piena, avviene in presenza del rispetto di alcuni principi fondamentali 2 che ricreano ordine laddove c’era disordine. Eco perché nelle rappresentazioni talvolta si introducono azioni risanatrici (frasi e ri-posizionamento delle parti) allo scopo di fornire nuove informazioni alla memoria del sistema e instaurare un nuovo e più salubre schema di comportamento.
FAQs
- Domanda: Ma nei gruppi si recita? Le persone sono chiamate a fare gli “attori”?
- Risposta: No, non si recita. I rappresentanti colgono ed esprimono attraverso movimenti del corpo le sensazioni, emozioni, sentimenti che percepiscono.
- D: Le C.F. hanno a che fare con l’astrologia o il cosmo?
- R: No, il nome deriva da un errore di traduzione della contrazione del nome tedesco originale Familien Aufstellung in Familienstellen. Letteralmente, ‘ausftellung’ significa posizionamento, la disposizione, l’arrangiamento, ad indicare il corretto ordine in cui l’amore può fluire. Anche in altre lingue è spesso tradotto con il termine costellazioni (aggregazioni fisse di pianeti che storicamente permettono l’orientamento ai viaggiatori).
- D: Chi può partecipare? Occorre una preparazione specifica?
- R: Tutti coloro che si sentono incuriositi e attratti da questo metodo meno convenzionale, possono partecipare senza alcun prerequisito. E’ richiesta solo una presenza aperta e rispettosa.
- D: Quale tipologia di problemi si possono affrontare e in che ambito si possono applicare le C.F?
- R: Tutte le tipologie di problemi possono essere approcciati con il metodo delle C.F., nei vari ambiti dell’esperienza umana: relazioni e famiglie, organizzazioni e imprese, corpo e salute, lavoro e finanze.
- D: Ma si tratta di magia?
- R: Assolutamente no! Oggi la fisica quantistica ci permette di capire anche il funzionamento delle Costellazioni a livello scientifico. Personalmente ritengo comunque che la bontà dello strumento vada verificata in base ai risultati, piuttosto che sull’affidabilità scientifica delle sue basi. Milioni di utenti hanno usato con soddisfazione e successo le Costellazioni per risolvere problemi e questioni molto importanti delle loro vite.
- D. Si piange e si soffre in una Costellazione?
- R. “I kleenex” sono il principale strumento di lavoro di un Costellatore!”. Un docente della Hellingershule così si pronunciò una vota davanti a questa domanda dal pubblico, spiegando che il contattare le emozioni è l’unico modo che abbiamo per fare davvero un cambiamento. Solo associando alle emozioni si apprende qualcosa. Si piange perché alle volte lasciarsi attraversare dalla verità è doloroso, ma sempre, le persone trovano giovamento dal liberare le emozioni. Personalmente ho fiducia che per ognuno, il campo offre quello che è alla sua portata e che serve davvero per quel momento. Quindi la partecipazione a un gruppo non per tutti è la stessa esperienza né di lacrime, né di scuotimento.
- D. Perché un’intera giornata?
- R. Il vero potenziale delle Costellazioni Familiari si ottiene lavorando in gruppo. Come già molte altre attività saldamente ancorate alle modalità e la forza del gruppo (Gestalt, Psicodinamica, Psicosintesi), l’esperienza in gruppo si traduce in un potenziamento dei benefici e delle dinamiche che possono aprire porte importanti. Chiaramente tutti devono poter avere la possibilità di effettuare la propria rappresentazione, e quindi occorre prevedere il tempo per questo. Durante la giornata, sono portate anche altre attività volte a favorire il raccoglimento e la presa di consapevolezza del lavoro individuale. Si tratta di esperienze in genere molto gratificanti anche dal punto di vista sociale e relazionale.
- D. Posso venire con un amico-a o il mio partner?
- R. Si, è possibile e in alcuni casi anche auspicabile (genitori che vogliono lavorare su problematiche familiari, di coppia o dei loro figli). ma non è una conditio sine qua non. Nel dubbio, meglio uno scambio prima con me per verificare le reali motivazioni dietro l’eventuale scelta di venire con o senza persone conosciute. In generale non occorre conoscersi come partecipanti e allo stesso tempo è anche bello condividere con altri già vicini nella nostra vita, un pezzetto del proprio cammino. E’ veramente molto personale….
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1 sulla base, cioè, delle esperienze pratiche di centinaia di migliaia di costellazioni, B. Hellinger ha desunto, verificandolo con i rappresentanti, quel che funzionava meglio di volta in volta a restituire pace al sistema. Poiché i risultati, incrociati, andavano nella stessa direzione, ne ha dedotto la teoria che conosciamo.
2 per approfondire i contenuti degli Ordini, si consiglia la partecipazione a una presentazione, di cui il calendario è disponibile su richiesta.
A PerCorsi l'esperta di questo approccio è Lucy Danièle De Fazio
EDITORIALE di Rita Vitrano
"La felicità, lo scopriamo maturando esperienza, non può essere quello stato protratto nel tempo di euforica gioia a cui potrebbe aspirare una parte di noi stessi. Ciascuno la proverà a suo modo forse in particolari momenti all’interno della propria ricerca di senso nella vita, come sensazione di pienezza e pace (altre parole grandi e fortemente soggettive) o semplicemente nella leggerezza inattesa di attimi giunti a sorpresa.
Ma dare un titolo come “Felici per gioco” a questo numero monografico ci è sembrato congruo con il tema proposto, e di apertura più immediata nel porsi a questa lettura con uno spirito vicino al “per gioco”. Se le cose più fondanti, per essere trasmesse appieno, hanno bisogno di semplicità (altra cosa della semplificazione), sarebbe un peccato scrivere della forza della dimensione ludica con toni gravosi; tanto più che significherebbe rinunciare a quell’atmosfera spesso briosa e sempre aperta, priva di pretenziosità, che ha contraddistinto il nostro giornale.
Anche in questo numero si incontreranno voci, o penne, diverse fra loro, per punti di vista, per competenze e per stile personale proprio per affidare alla pluralità il compito di offrire una maggiore espressività sul tema.
D’altra parte, per quanto si siano raccolti articoli differenti, si tratta comunque di poche pagine, uno spazio troppo ristretto per affrontare un tema così fondante, che si estende a vari aspetti del vivere prestandosi più all’esperire che alla parola.
Tuttavia, essendo il gioco un atto e uno stato d’animo compresenti in ciascuno di noi, a qualsiasi età, proprio la sua trasversalità caleidoscopica ci ha spinti ad avventurarci in questa scrittura, attingendo ciascuno alle proprie esperienze umane e professionali.
Ad essere sinceri, e chi ci legge da più tempo se ne sarà accorto, tutta questa avventura, iniziata molti anni fa, di raccogliere in un quadrimestrale pensieri e dialoghi è stata un giocare.
Un’esperienza del mettere insieme chi pratica certe competenze e chi accoglie, commenta, scambia, attraverso la scrittura di un giornale, che è di fatto una sorta di diario dei nostri studi, delle domande, dei vissuti e delle ricerche, intorno alle tematiche su cui si muove la vita di PerCorsi.
E siamo stati in tanti a partecipare!
Un bel gioco di squadra anche queste prossime pagine, realizzate attraverso i contributi diversi di tanti, collaboratori, soci, poeti e giovani scrittori…
È l’ultimo numero, però. Questo gioco è finito.
Molti articoli sono e saranno a disposizione sulle pagine del nostro sitoweb.
La vita cambia, le risorse si rinnovano e prendono direzioni differenti. Continueremo a dialogare, a incontrarci, a riflettere insieme in altre occasioni.
Ora è il tempo di dire Grazie per tutto questo!
Arrivederci… proseguiamo l’avventura."
L’associazione “La Mia Ostetrica” è composta da un gruppo di professioniste (4 ostetriche e una consulente baby wearing) che ha come obbiettivo l’accompagnamento della donna/coppia nelle varie fasi della vita, con un focus particolare sulla fertilità, la gravidanza, il parto e il dopo parto.
Lavoriamo accanto alla donna/coppia cercando di stimolare la riflessione e la competenza di ciascuna, in modo che l’evento nascita diventi occasione di crescita e rinnovamento per tutta la famiglia.
Attraverso la relazione con la donna e con la coppia di genitori, l’impegno ostetrico è rivolto al sostegno della fisiologia di tutto il percorso della maternità, sia da un punto di vista fisico sia da quello emozionale.
Nelle varie attività, come ostetriche ci avvaliamo della collaborazione di altre figure professionali con cui condividiamo una visione olistica della persona e del processo di crescita e di cura.
Ecco perché siamo felici di condividere il nuovo spazio della associazione PerCorsi, in cui portiamo le nostre competenze specifiche nell’ottica di arricchire/arricchirci in un cammino comune.
Le attività che proporremo sono:
- ambulatorio ostetrico
- incontri informativi gratuiti in gravidanza
- incontri dopo parto
- corsi baby wearing
LE OSTETRICHE (Assistenza gravidanza, parto e puerperio, anche a domicilio):
Paola Iop - Presidente dell’Ass. La Mia Ostetrica; Armonizzazione delle cicatrici; Floriterapia
Alice Donzelli - Rieducazione perineale, in gravidanza, dopo il parto e in ogni fase della vita; Consulente sessuologa
Elena Magini - Esperta in medicina tradizionale cinese (sostegno a gravidanza e parto, rivolgimento podalico, supporto allattamento…); Acquaticità in gravidanza e neonatale
Elisa Magonio - Consulente baby wearing; Acquaticità in gravidanza e neonatale
CONSULENTE BABY WEARING
Roberta Mazzocut