OMEOPATI D’ITALIA: Renata Calieri da tempo intervista medici omeopati impegnati nel territorio nazionale per una video-rubrica promossa dai Laboratori Sodini.
In quello che vi proponiamo, a essere intervistata è la dr.ssa Mezzera. Come si può capire dalle immagini, la realizzazione è di mesi fa, ma il video è stato pubblicato giusto da pochi giorni. Pur essendo consapevoli che in questo momento l'attenzione di tutti è concentrata sulle tematiche del momento attuale, la condividiamo volentieri
Sono comunque giorni in cui per alcune persone è più possibile ritagliarsi momenti per documentarsi e dedicarsi a argomenti prescelti; per coloro che hanno interesse verso la medicina omeopatica questi pochi minuti potrebbero offrire una testimonianza personale.
Ecco il link su cui cliccare: https://youtu.be/JDMTPgGq5oc
Non andrà tutto bene
Se una volta finita “a nuttata”, tutto sarà come prima e non ci sarà un cambio di paradigma. Questa pandemia può rappresentare una grande opportunità per una svolta ecosocialista. La risposta non può essere solo “reattiva”, cioè limitata ai farmaci, vaccini, sussidi, al buonismo dei balconi. In questi tempi tristi che vanno sotto il nome di Antropocene e di Capitalocene, o si svolta a livello di cambiamento climatico, a livello di cura dell’ambiente, a livello sociale, a livello economico, a livello di sanità, che deve essere pubblica, o le cose non andranno certo bene.
Anche la morte va scaglionata, come le ferie.
Il problema grosso di questa pandemia è che le emergenze respiratorie arrivano tutte insieme alle rianimazioni ed il nostro Sistema Sanitario, che in tutti questi anni è stato sempre più privatizzato e ridotto, non regge. Se scaglionate, le emergenze e poi le morti passano inosservate. Basti pensare che secondo quanto dice l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno per l’inquinamento atmosferico muoiono circa 8 milioni di persone nel mondo. Nella sola Cina, il numero delle vittime è di oltre un milione. 80.000 sono in Italia i morti dovuti al particolato, al biossido di azoto, all’ozono. Nemmeno va dimenticato che nei paesi occidentali, il 91% delle morti è causato da malattie non trasmissibili (m.cardiovascolari, m. respiratorie, tumori), che sono strettamente collegate all’ambiente intossicato in cui viviamo, mentre il 9% è causato da malattie infettive. Per chi avesse desiderio di altri dati negativi, ricordiamo che ogni anno in Italia per il fumo di sigaretta, ci sono circa 90.000 morti (1-2 mila per il fumo passivo), per gli incidenti stradali ci sono 3.330 morti e 243.000 feriti, per l’antibioticoresistenza circa 10.000 persone muoiono ogni anno in Italia, l’antibiotico resistenza è una delle più importanti emergenze sanitarie. Ogni anno nel mondo per questo motivo muoiono 700 mila persone. Una delle cause è l’uso massivo degli antibiotici negli allevamenti animali. In Italia, secondo l’ultimo dato dell’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) quasi il 70% degli antibiotici venduti sono destinati agli animali da allevamento).
In questo articolo ci soffermeremo sull’emergenza sanitaria del momento, in particolare sulle conseguenze delle relazioni ravvicinate col mondo animale, a causa dei cambiamenti climatici e sulla sinergia perversa smog-Covid-19.
L’ inquinamento atmosferico può esacerbare la virulenza di Covid-19 ?
Salta subito agli occhi che i 2 più grandi focolai di questa pandemia, Cina e Pianura padana, sono due camere a gas, zone industriali ad alto tasso di inquinamento atmosferico. Sarebbe sorprendente scoprire che l’inquinamento atmosferico non ha influenzato il rischio di ammalarsi e di morire per Covid-19, dal momento che la sola esposizione al particolato è di per sé causa di mortalità, specialmente nelle persone con malattie preesistenti.
Quello che dovrà essere valutato, nei mesi a venire, è quanto negativamente l’esposizione agli inquinanti atmosferici, come i particolati (PM2,5, 10), gli ossidi di azoto (NOX), l’ozono (O3) abbia influenzato la prognosi di Covid-19.
In un interessante studio sulla SARS, una epidemia che come abbiamo visto ha delle similitudini con Covid-19, dal titolo “Inquinamento atmosferico e fatalità dei casi di SARS nella Repubblica popolare cinese: uno studio ecologico” di Yan Cui, si stabilisce che “l’inquinamento atmosferico è associato ad un aumento della mortalità dei pazienti con SARS nella popolazione cinese” – “La spiegazione biologica potrebbe essere che l’esposizione a lungo o breve termine a determinati inquinanti atmosferici potrebbe compromettere la funzione polmonare, aumentando quindi la mortalità SARS” . Questo studio inoltre ha collegato la diversa percentuale di mortalità della SARS col livello di inquinamento dell’aria: i malati di SARS che abitavano nelle regioni con qualità dell’aria peggiore presentavano un rischio di morte dell’84% più alto.
Il particolato ultrafine potrebbe agire come carrier del virus, trasportandolo fin dentro gli alveoli polmonari, esacerbandone la virulenza.
In un altro lavoro scientifico, dal titolo “L’impatto del PM2.5 sul sistema respiratorio umano” di Yu-Fei Xing, si dice che il danno del PM2.5 alle cellule polmonari è causato dalle interazioni tra cellule infiammatorie e citochine, in modo quindi del tutto simile e quindi sinergico al Covid-19 (vedi poi “tempeste di citochine”).
Nel lavoro scientifico di Wei Su et al. dal titolo “Gli effetti a breve termine di sei inquinanti atmosferici [PM2.5, inclusi PM10, NO 2 , O 3 , CO e SO 2] sulla malattia simil-influenzale (ILI)” si dimostra che gli inquinanti atmosferici possono aumentare l’incidenza della malattia simil-influenzale, sia diminuendo le difese immunitarie, sia per l’alterata produzione di citochine: “L’esposizione al PM2.5 non solo ha portato a danni epiteliali delle vie aeree e disfunzione della barriera, ma ha anche ridotto la capacità dei macrofagi di fagocitare i virus, aumentando la suscettibilità di un individuo ai virus” ed ancora, “le lesioni tissutali indotte dal PM 2.5 possono essere correlate all’alterata produzione di citochine. Il PM 2.5 può compromettere l’attività fagocitaria dei macrofagi alveolari”.
Non è quindi azzardato ipotizzare che la perversa sinergia fra il virus SARS-COV-2 e l’inquinamento atmosferico, sia una delle cause della particolare gravità e diffusione della pandemia di Covid-19, in Cina, nella Pianura Padana, nella Corea del Sud, cioè in zone accomunate da un alto tasso di inquinamento. Ma come si sa l’inquinamento è diventato ubiquo. E’ indispensabile decidersi ad adottare da subito misure drastiche per ridurre il livello di inquinanti atmosferici e non solo. E’ indispensabile un altro tipo di economia. Questa pandemia è una prova generale di come il neoliberismo, con l’inquinamento, col cambiamento climatico, con l’esacerbazione delle disuguaglianze, ci sta portando diritti verso la sesta estinzione di massa. Non si può confidare solo nel meteo o nelle pandemie per ripulire l’aria.
Malattie infettive emergenti, e salto di specie
Gran parte delle malattie infettive emergenti (EID), sono zoonosi, cioè sono iniziate negli animali e poi “saltate” all’uomo. Molti virus animali, hanno fatto il salto di specie (o spillover) cioè sono passati dai volatili (sia migratori, sia stanziali in allevamenti e mercati), per “pressioni” non naturali, dal loro serbatoio animale/naturale all’uomo. Negli ultimi vent’anni, sono state registrate diverse epidemie virali: la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV) nel 2002-2003 e l’influenza H1N1 nel 2009. Più di recente, la sindrome respiratoria del Medio Oriente coronavirus (MERS-CoV), identificata per la prima volta in Arabia Saudita nel 2012 ed Ebola che attualmente sembra vada verso la completa remissione. Il virus dell’attuale pandemia è stato denominato SARS-CoV-2 in quanto è molto simile a quello che ha causato l’epidemia di SARS (SARS-CoVs). Tutti questi virus sono potenzialmente pandemici, cioè causano mortalità e morbilità su larga scala, e come effetti collaterali interrompono le reti commerciali e di viaggio, stimolano disordini civili e producono effetti economici devastanti.
Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è vicepresidente nazionale di Medicina Democratica e membro di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).
Informazioni e iscrizioni: Associazione Lycopodium
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Segreteria 3288924495
CONOSCERE E USARE L’OMEOPATIA
Corso di Omeopatia aperto a tutti
condotto dal dr. Valerio Selva - Medico Omeopata
presentazione del corso SAB. 9 nov. ore 9.30/13
Seguiranno 6 seguenti lezioni il sabato mattina: 30 nov - 7 e 21 dic - 18 e 25 gen 2020 - 8 feb 2020 (sempre 9.30/13)
L’Omeopatia aiuta ad ascoltarci, a riconoscerci e a crescere insieme, stimolando la salute, sia individuale che collettiva.
Questo corso ha lo scopo di far conoscere le basi ed i principi della Medicina Omeopatica e il suo utilizzo per affrontare in modo rapido, efficace e salutare i vari disturbi che possono presentarsi nella vita di tutti i giorni.
Ogni lezione ha una parte teorica e da una parte pratica.
Nella parte teorica si affronteranno alcuni degli aspetti fondamentali della metodologia omeopatica.
Nella parte pratica verranno trattati i disturbi più comuni di bambini e adulti e alcuni dei rimedi omeopatici utili in queste situazioni
Gli incontri si svolgeranno di
presso la nostra sede di viale dei Mille 90, 1° piano - Firenze
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